L'amante giapponese - Isabel Allende, Recensione ★★★☆☆

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Ahimé, non avevo mai letto nulla di Isabel Allende, e con mia grande sorpresa, ho scoperto un'autrice raffinata e romantica come pochi.
L'amante giapponese è un libro che trasuda poesia e sentimentalismo sfrenati, catturando il lettore in una storia d'amore talmente appassionata da sembrare a tratti surreale. Il tutto intersecato dagli avvenimenti drammatici della seconda guerra mondiale, causa di morti, separazioni, torture e ostacoli di svariata natura.
Se avete il cuore tenero e siete degli eterni romantici, continuate a leggere la recensione per saperne di più.


Titolo: L'amante giapponese
Autore: Isabel Allende
Editore: Feltrinelli


RECENSIONE
Alma Belasco è una signora di nobili origini, elegante, raffinata e ospite volontaria della casa di cura di Lark House, un posto accogliente per tutti gli anziani che, in qualunque condizione fisica e intellettiva, desiderano un po' di compagnia. Qui la collaboratrice Irina, ragazza di origini polacche assunta da poco per accudire gli ospiti più bisognosi, fa subito breccia nel cuore dei pazienti, non solo per la sua bellezza, ma anche e soprattutto per la delicatezza e la dolcezza con cui si rivolge a ognuno di loro. Ben presto anche Alma si accorge di lei e decide di assumerla come assistente a tempo pieno, dando il via ad un'amicizia tutta al femminile che non conosce limiti di età.
Il passato di entrambe le donne, inizialmente timide e molto reticenti, viene fuori a poco a poco, rivelando eventi traumatici e dolorosi, ma anche momenti di amore puro, protagonista indiscusso del romanzo e anche unico elemento capace di curare i drammi dell'esistenza umana:
"L'ultima volta che Irina vide i nonni, quella mattina del 1999 in cui la accompagnarono al treno che l'avrebbe condotta a Chișinău, la prima tappa del lungo viaggio per il Texas, Costea aveva sessantadue anni e Petruta uno meno di lui. [...] Alcuni mesi più tardi Petruta chinò la testa sul piatto di patate e cipolle che aveva appena servito e non si risvegliò più. Costea aveva vissuto con lei quarant'anni e considerò che non valeva la pena rimanere da solo. Si impiccò alla trave del granaio, dove lo trovarono i vicini tre giorni dopo, attirati dai latrati del cane e dal belato della capra, che non era stata munta."
Il libro è costellato di rapporti amorosi complicati, ostacolati da variabili e dinamiche spesso imposte dal governo o dalla mentalità comunemente condivisa: nel periodo della seconda guerra mondiale infatti, le unioni matrimoniali erano concepite solo tra persone di sesso opposto, appartenenti alla stessa classe sociale, provenienti dalla stessa nazione e soprattutto non facenti parte di schieramenti bellici opposti. Tutti gli altri casi erano considerati immorali, fonti di disonore per le intere famiglie coinvolte, e ai poveri innamorati senza alcuna colpa non rimaneva altro che una scelta: accettare matrimoni di facciata e continuare a vedere il proprio amato di nascosto, in relazioni adulterine spesso conosciute e accettate dal coniuge.
L'amante giapponese, titolo stesso del romanzo, è l'amore mai coronato di Alma, è il matrimonio mancato a causa dell'internamento dei giapponesi che divise i due adolescenti, è una relazione a distanza che dura per anni, barcamenandosi tra coniugi e figli inconsapevoli di tutto:
"Tutti questi mesi senza vederci! Ho comprato il tuo profumo per sentire la tua fragranza. Cerco consolazione scrivendo poesie che un giorno ti darò perché sono ispirate a te.
E tu che mi accusi di non essere romantico!
Gli anni di pratica spirituali sono serviti a ben poco se non riesco a liberarmi del desiderio. Attendo le tue lettere e la tua voce al telefono, ti immagino mentre arrivi di corsa... A volte, l'amore fa male."
Il romanzo è dunque un vero e proprio inno all'amore, sentimento capace di sconfiggere qualunque avversità.

Nonostante la trama appassionante e a tratti imprevedibile però, sono costretta a dare solo tre stelle, a causa di una narrazione fin troppo descrittiva ed eccessivamente lenta, soprattutto nella prima metà del libro. Unendo a questo la mia ostilità nei confronti delle storie d'amore e il mio ridottissimo romanticismo, mi duole dire che la lettura mi ha annoiata parecchio e che probabilmente non è un libro che rileggerei (sperando che la venerabile Isabel Allende possa perdonarmi per questo!).

Commenti

  1. Ciao sono alexandra, mi sono accorta che ci seguiamo entrambe su instagram ma non avevo mai visitato il tuo blog. Non ho letto questo libro ma l'ho inserito in Wl.
    Ti aspetto da me La sabbia nella clessidra se ti fa piacere
    Un abbraccio

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    Risposte
    1. Ciao cara, grazie mille della visita! Ricambio senz'altro 😘

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