Quasi sicuramente i vostri professori di lettere o di inglese vi avranno consigliato, almeno una volta nella vita, di leggere questo classico della letteratura anglo-americana. Tuttavia, nonostante il linguaggio giovane e a volte volgare del protagonista, nonostante la sua tenera età e i suoi discorsi all'apparenza futili, posso assicurarvi che questo libro non è affatto adatto a lettori di 13-15 anni.
In questa recensione infatti, cercherò di spiegarvi come una storia così leggera possa nascondere riflessioni adulte, scene emozionanti e insegnamenti di vita per tutti.
Signori bambini - Daniel Pennac, Recensione ★★★★☆
In questa recensione infatti, cercherò di spiegarvi come una storia così leggera possa nascondere riflessioni adulte, scene emozionanti e insegnamenti di vita per tutti.
Titolo: Il giovane Holden
Autore: J. D. Salinger
Editore: Einaudi
RECENSIONE
Il giovane Holden è un ragazzo di diciassette anni che, qualche giorno prima di un Natale degli anni ’50, viene espulso dal college che frequenta in Pennsylvania. Invece di rimuginare sui suoi errori decide di partire alla scoperta di un nuovo mondo, così senza neanche avvertire i genitori si reca nella Grande Mela.
Quando ho studiato questo libro per uno dei miei esami universitari, sono rimasta terribilmente amareggiata dalla traduzione italiana del titolo, ma anche dall'interpretazione iniziale che ne avevo dato a una prima lettura, quando avevo soli 15 anni.
Procediamo con ordine e parliamo innanzitutto del titolo: in inglese "The Catcher in the Rye" significa letteralmente "colui che coglie la palla nei campi di segale", ma all'interno del romanzo assume un significato molto più poetico e filantropico.
Holden infatti, alla domanda "cosa vuoi fare da grande?" risponde:
A tal proposito, e qui passiamo al secondo punto critico menzionato sopra, questo si rivela un titolo totalmente ingannevole: nonostante il romanzo sia classificato come Bildungsroman ("romanzo di formazione") rovesciato, in cui tutto ciò che dovrebbero fare i ragazzi perbene viene sostituito da trasgressione, insuccesso scolastico e infrazione delle regole, esso non è affatto adatto a un pubblico giovanile. L'errore in cui potrebbe incorrere un lettore poco attento infatti, è quello di credere che si tratti di un romanzo leggero, di narrativa per adolescenti senza alcuno scopo preciso, di una storia senza capo né coda narrata da un ragazzino (narratore omodiegetico) logorroico, superficiale e senza filtri.
Ed è proprio qui l'errore interpretativo più grande: Holden guarda il mondo con leggerezza e spensieratezza proprio come la maggior parte degli adolescenti, ma sotto un atteggiamento spavaldo e alle volte arrogante si nasconde la sofferenza di chi non sa come affrontare la vita, di chi comincia a scoprire le difficoltà e le preoccupazioni per la prima volta, di chi è schifato da alcuni atteggiamenti umani ma allo stesso tempo estasiato e affascinato dalle piccole cose:
Procediamo con ordine e parliamo innanzitutto del titolo: in inglese "The Catcher in the Rye" significa letteralmente "colui che coglie la palla nei campi di segale", ma all'interno del romanzo assume un significato molto più poetico e filantropico.
Holden infatti, alla domanda "cosa vuoi fare da grande?" risponde:
"Mi immagino sempre tutti questi ragazzi che fanno una partita in quell’immenso campo di segale eccetera eccetera. Migliaia di ragazzini, e intorno non c’è nessun altro, nessun grande, voglio dire, soltanto io. E io sto in piedi sull’orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere nel dirupo, voglio dire, se corrono senza guardare dove vanno, io devo saltar fuori da qualche posto e acchiapparli. Non dovrei fare altro tutto il giorno. Sarei soltanto l’acchiappatore nella segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l’unica cosa che mi piacerebbe veramente fare."Purtroppo nella traduzione italiana però, questo significato si perde completamente, e il titolo che viene utilizzato per la copertina diventa a mio avviso neutrale, spento, insipido, utile solo a far capire che il protagonista della storia è un adolescente.
A tal proposito, e qui passiamo al secondo punto critico menzionato sopra, questo si rivela un titolo totalmente ingannevole: nonostante il romanzo sia classificato come Bildungsroman ("romanzo di formazione") rovesciato, in cui tutto ciò che dovrebbero fare i ragazzi perbene viene sostituito da trasgressione, insuccesso scolastico e infrazione delle regole, esso non è affatto adatto a un pubblico giovanile. L'errore in cui potrebbe incorrere un lettore poco attento infatti, è quello di credere che si tratti di un romanzo leggero, di narrativa per adolescenti senza alcuno scopo preciso, di una storia senza capo né coda narrata da un ragazzino (narratore omodiegetico) logorroico, superficiale e senza filtri.
Ed è proprio qui l'errore interpretativo più grande: Holden guarda il mondo con leggerezza e spensieratezza proprio come la maggior parte degli adolescenti, ma sotto un atteggiamento spavaldo e alle volte arrogante si nasconde la sofferenza di chi non sa come affrontare la vita, di chi comincia a scoprire le difficoltà e le preoccupazioni per la prima volta, di chi è schifato da alcuni atteggiamenti umani ma allo stesso tempo estasiato e affascinato dalle piccole cose:
"Mi sentivo così maledettamente felice, tutt’a un tratto, per come la vecchia Phoebe continuava a girare intorno intorno. Mi sentivo così maledettamente felice che per poco non mi misi a urlare, se proprio volete saperlo. Non so perché. Era solo che aveva un’aria così maledettamente carina, lei, là che girava intorno intorno, col suo soprabito blu eccetera eccetera. Dio, peccato che non c’eravate anche voi."
In fondo Holden mostra una maturità che va al di là dei suoi insuccessi scolastici, della sua bocciatura e delle sue aspirazioni vacue: con il suo punto di vista da ragazzino, ci mostra in realtà un mondo fatto di amicizia, affetto, fratellanza, amore e altruismo.
Insomma, un ragazzino da cui tutti dovremmo imparare.
Insomma, un ragazzino da cui tutti dovremmo imparare.
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questo è un romanzo affascinante... sono d'accordo con te, è bello vedere Holden che si entusiasma per le piccole cose, leggere la tua recensione mi ha fatto venire voglia di rileggere il romanzo!
RispondiEliminaCiao! Purtroppo Holden ha dei significati nascosti che non si colgono con una prima lettura alla leggera. Anche io l'ho capito fino in fondo solo all'università, per questo ti consiglio vivamente di rileggerlo! :)
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