Le quattro casalinghe di Tokyo - Natsuo Kirino, Recensione ★★★★★

                                                                                                    Nonostante il titolo di questo libro possa far pensare a un romanzo leggero o a semplici vicende quotidiane in stile Desperate Housewives, la sua trama nasconde un genere noir/poliziesco davvero originale. In maniera molto simile al capolavoro di Fëdor Dostoevskij Delitto e castigo, anche in questo caso il delitto e il colpevole si scoprono fin dalle prime pagine, rivelando una successione di eventi totalmente inaspettata.
Quanto può essere bello uccidere e trasgredire per quattro donne tutte casa e lavoro, frustrate e annoiate dalla propria quotidianità? Se volete scoprirne di più, continuate a leggere la mia recensione de Le quattro casalinghe di Tokyo...


Titolo: Le quattro casalinghe di Tokyo
Autore: Natsuo Kirino
Editore: Neri Pozza


RECENSIONE
Yaoyoi non ne può davvero più della sua vita miserabile: un lavoro notturno, due figli di cui prendersi cura e un marito che gioca d'azzardo, beve e va con altre donne. Oberata dalle sue responsabilità e consapevole di non avere alcuna via d'uscita, decide di far qualcosa che nessuno si aspetterebbe mai da una donna così rispettabile: uccidere il proprio coniuge a sangue freddo.
Il macabro di tutta la storia però non finisce qui. Yaoyoi infatti riesce addirittura a persuadere (o meglio "ricattare") tre sue care amiche ad aiutarla a coprire tutte le prove, rendendole così complici di un efferato omicidio. Da qui, grazie alla presenza di numerosi personaggi, si dirama una trama fitta di eventi e si susseguono scene estremamente sanguinose (per i deboli di stomaco oserei dire ripugnanti): spezzettamento di cadaveri, seppellimenti furtivi, violenze inaspettate e addirittura contatti con la yakuza, la mafia giapponese.
Le protagoniste, che all'inizio appaiono come quattro donne comuni, semplici lavoratrici con problemi economici e matrimoni insoddisfacenti, si rivelano invece estremamente forti, aggressive, lucide e calcolatrici anche nei momenti in cui il genere umano crollerebbe per la troppa pressione, e ben presto si accorgono che quello che all'inizio sembrava un semplice gioco, sta sfuggendo loro completamente di mano:
"«Sai,» mormorò «finiremo tutte dritte all'inferno.»
«Sì,» disse Masako, con uno sguardo gelido. «È come andare in bicicletta giù per una discesa senza freni.»
«Vuoi dire che non c'è modo di fermarsi?»
«Certo che c'è. Ti fermi quando ti schianti al suolo.»"
E così, le quattro protagoniste riusciranno a fermarsi solo quando avranno raggiunto davvero il baratro del crimine e della trasgressione.

Un romanzo noir con la giusta dose di splatter, combinato a una narrazione scorrevole e incalzante, fitta di dialoghi, fa sì che questo libro appaia come una vera chicca della letteratura giapponese, capace di far emergere in ognuno di noi la parte più ribelle e immorale.
Credetemi, dopo averlo letto non sarete più gli stessi.


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