
Dall'autrice di Le quattro casalinghe di Tokyo, arriva un racconto sconcertante, che farà venire i brividi anche ai meno sensibili.
Quali meccanismi si mettono in moto nella mente di una prigioniera? Come può svilupparsi la sindrome di Stoccolma quando il proprio aguzzino è così crudele e meschino? Scopritelo con me in questa recensione...
Titolo: Una storia crudele
Autore: Natsuo Kirino
Editore: Giano
RECENSIONE
Una storia crudele è un libro con una trama molto lunga, fitta di personaggi e di eventi che si diramano tra tempo presente e tempo passato. La protagonista, Keiko, che all'inizio sembra una trentacinquenne come tutte le altre, si porta dentro un segreto dolorosissimo: da bambina viene rapita da un uomo che la tiene prigioniera per più di un anno, fino a quando la proprietaria dello stabile riuscirà a scovarla.
Durante questo periodo di prigionia, Keiko non smette mai di sperare in un'eventuale fuga, e crede fermamente che prima o poi il vicino di casa riuscirà a sentirla:
«Signor Yatabe!» urlai con tutto il fiato che avevo in gola, battendo i pugni contro la porta. «Aiuto! Aiuto!». Ero sicura che in questo modo Yatabe si sarebbe finalmente accorto della mia presenza. E invece non accadde nulla. La porta si riaprì e venne dentro solo Kenji. Fremente di rabbia, mi mollò un pugno sulla testa, mandandomi distesa al suolo. Un tonfo risuonò nella stanza e dopo un paio di secondi, un dolore pulsante alle tempie, non potei fare a meno di lanciare un urlo. «Micchan, così non va…così non va…così non va». Mugugnando all’infinito quella stessa frase, Kenji prese a sferrarmi un pugno dopo l’altro sul capo, mentre cercavo disperatamente di parare i suoi colpi con le mani.
Purtroppo Keiko viene a scoprire solo qualche tempo dopo che il vicino di casa è sordo e non riesce a sentirla, ma sarà davvero questa la verità? Cosa c'è dietro la storia del rapimento? Qual è il rapporto che unisce il rapitore Kenji e il vicino di casa Yatabe?
L'unico che indagherà sul caso e cercherà di scoprire il vero andamento dei fatti è il detective Miyasaka, il quale comincia una corrispondenza con l'editore di Keiko e scopre ben presto che ciò che la scrittrice racconta nei suoi romanzi non è del tutto vero.
Il romanzo, com'è tipico dello stile di Natsuo Kirino, è davvero avvincente e incalzante, ricco di colpi di scena totalmente inaspettati, che sorprendono il lettore ad ogni nuova pagina letta e che lo spingono a giungere a una conclusione assolutamente imprevedibile.
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Un titolo che devo assolutamente recuperare!
RispondiEliminaCiao cara! Sì, se sei amante del genere ti prende tantissimo. Ti consiglio anche Radiomorte di Gianluca Morozzi, che forse è anche più avvincente di questo :)
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