La gabbia - Armando Di Lillo, Recensione ★★★★☆


armando di lillo bookabook commento
Silvia e Pierpaolo sono due anime spezzate. La loro storia dolorosa e il loro passato arduo gli impedisce di guardare avanti e li costringe a vivere in un limbo fatto di pentimento e immobilità. Cosa unisce queste due persone? Apparentemente nulla: nessun amico in comune, nessuna parentela, nessun interesse condiviso... Nulla. Tranne un'esperienza traumatica passata che in qualche modo li avvicina, li fa sentire simili e per la prima volta compresi, amati.
Se pensate che si tratti della classica storiella d'amore, vi sbagliate di grosso. Continuate a leggere la mia recensione e vi assicuro che non ve ne pentirete...


Titolo: La gabbia
Autore: Armando Di lillo
Editore: Bookabook


RECENSIONE
Chi mi conosce un po', sa quanto io odi le storielle d'amore trite e ritrite, le frasi sdolcinate, gli incontri casuali con i quali conosci l'anima gemella al mercato ittico della contrada, i finali in cui si vive felici e contenti con poche lire al mese e una decina di figli... Bè, anche no. Detesto le storie poco realistiche e per fortuna La gabbia di Armando Di Lillo di realtà ne ha da vendere.

I protagonisti di questo libro sono Pierpaolo e Silvia, due completi sconosciuti che, in modo del tutto casuale, si ritrovano coinvolti nella realizzazione di uno spettacolo teatrale in qualche modo chiarificatore. Pierpaolo infatti è un regista in crisi, le cui opere non fanno più il tutto esaurito come una volta, che ha urgente bisogno di riconquistare il pubblico con qualcosa di grandioso, mai visto prima. Così, una sera, vede lei, Silvia: la ragazza dagli occhi color cespuglio, che si muove, cammina, sale, scende... Inseparabilmente dalla sua sedia a rotelle.
"Pierpaolo avvertì un groviglio di spine attanagliarsi intorno al fiato quando ripensò al corpo di quella ragazza particolare.
Le spalle, le clavicole sporgenti, il collo lungo, le mani affusolate, i seni piccoli, la vita stretta. E poi basta. Non aveva altro sotto. Il suo corpo si fermava appena sotto l'inguine.
Mentre l'amica l'aiutava a salire nell'auto, Pierpaolo si portò qualche dito agli occhi. Li riconobbe umidi."
Silvia diventa subito per il regista una perla da custodire, un'anima da salvare e da conoscere nei più profondi meandri, ed è così che egli comincia a seguirla, ad esplorare i suoi luoghi, a parlare con i suoi cari e ad indagare sul suo infausto passato. Ma in questo percorso di conoscenza, Pierpaolo si ritroverà a scoprire anche se stesso, a rimettere insieme i pezzi del suo cuore e a fare i conti con un'infanzia traumatica davvero straziante.
"«Disegnate la vostra famiglia.» Così aveva detto la maestra. [...]
E lui lo disegnò.
Quando ebbe finito, lo mostrò alla signorina Smith.
«Questo vicino a papò sono io» disse lui.
Ma la maestra non sembrò tanto contenta."
Insomma, si tratta di un romanzo drammatico e angoscioso, che più di una volta mi ha fatto venire le lacrime agli occhi e che mi ha ricordato molto, soprattutto per quanto riguarda i protagonisti, il celebre romanzo di Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi.
Ho trovato poi la sua struttura narrativa molto originale, perché costituita non solo da capitoli, ma anche da "sottocapitoli" suddivisi in base al tempo degli eventi, non narrati in ordine cronologico, bensì in ordine sparso. Questa speciale tecnica di scrittura provoca nel lettore una maggiore curiosità e rende la lettura ancora più stimolante (o almeno per me è stato così!).
Una nota negativa però, se posso permettermi, è la vasta quantità di personaggi e la dispersività con la quale vengono introdotti. Se da un lato questa struttura permea la storia di mistero e può risultare all'inizio affascinante, dall'altra comincia a scoraggiare verso la metà del libro, quando le relazioni tra i personaggi e la successione degli eventi risultano ancora poco chiare.

A parte questo però, è un romanzo che consiglio a tutti gli amanti delle storie drammatiche che non si fanno scoraggiare da uno o due personaggi di troppo. L'ho apprezzato tantissimo e ne ho notato diversi aspetti positivi: dalle descrizioni mai banali, alla delicatezza con cui vi sono trattati temi di un certo spessore, dalla struttura originale, alla trama intensa, per arrivare a un finale positivo e pieno di speranze, ma non stucchevole e fiabesco.
Che dire: complimenti al giovane autore e grazie mille alla Bookabook per avermi permesso di scoprire questa chicca! :)


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